giovedì 4 ottobre 2012

Ciao blog.

Quanto tempo. Sai cos'è successo in tutto questo tempo? Il porco Dio. Anzi, il PORCODIO. Tutto maiuscolo e tutto attaccato. Rendo l'idea? Mi sa che ti chiudo. Non servi a un cazzo.

Ciao blog.

domenica 15 aprile 2012

Nel prossimo post...

... Eviterò di scrivere "in sti giorni cercherò di aggiornarti sulla vita parigina", così magari non passa un mese e mezzo.

martedì 21 febbraio 2012

Mi sono fatto Twitter

Ciao pressochéinutileblog,

Ti senti solo, vero? Cazzi tuoi che non stai al passo coi tempi, che se potessi followare gente, la gente ti followerebbe, ma non tutta perché non tutti rifollowano back, ammetto che anche io a volte non rifollowo back però questa è un'altra storia, don't you think?
Sì insomma, come potete vedere nella colonna a lato, mi sono fatto Twitter.

In realtà ce l'ho da qualche mese ma solo ultimamente ho iniziato ad (ab)usar(ne)lo. Non volermene, pressochéinutileblog. Lo so, ormai è un continuo creare account a destra e a manca per essere sempre in prima linea su vecchi e nuovi social network.
Tu hai quasi tre anni, blog. Sei vecchio, e in più sei social quanto le mie pantofole rubate negli hotel da mia madre nel corso degli anni. Sei social quanto un rotolo di carta igienica finito e lasciato lì, di fianco a quello nuovo. Sei social quanto Sanremo Social.

L'unico modo per renderti social è évidamment scrivere, e scrivere tanto. E ogni volta mi dico che questa sarà la volta buona. Però ora sto scrivendo non perché ho effettivamente qualcosa da dire, ma perché è da tanto che non scrivo e mi sento un po' culpable.
Capisci? E' questo il problema.

Dai, in sti giorni cercherò di aggiornarti sulla vita parigina, che procede inesorabilmente.
Intanto ecco un paio di foto con Matte e Woby, che sono venuti a trovarmi e che mi hanno fatto passare 5 giorni particolarmente belli.


(sì insomma, faceva freddino.)

Bref, j'ai pris le métro

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domenica 22 gennaio 2012

Cronache parigine - 6

Caro blog,

Settimane da dimenticare, queste ultime, e spero di dimenticarle presto.
Domani mattina ho un appuntamento per aprire il discorso "trovarsi un lavoro" lasciato fin'ora da parte a causa dei traumi universitari. Il lavoro consisterebbe nel pulire appartamenti e studio in affitto, e fare il check-in e check-out degli ospiti. Non male, orario variabile, servirei solo in qualche occasione ma sarebbe un buon modo per iniziare ad entrare in questo giro e capire meglio come muovermi.

Per quanto riguarda l'università, sono al bivio.
Ho abolito storia, perché non si poteva proprio. Ho fatto due richieste di reorientamento, una sempre alla Sorbona per spostarmi a Lingue Straniere Applicate, e l'altra all'università Descartes, per Scienze Sociali.

Oggi mi è arrivata la lettera della Descartes: mi hanno convocato, ho appuntamento mercoledì, questo vuol dire che probabilmente hanno intenzione di prendermi. Solo che io non so ancora scegliere (cazzo).
Scienze Sociali sembra avvicinarsi ad antropologia, ciò che io speravo di incontrare studiando Storia e scienze umane. Purtroppo il corso di antropologia vero e proprio c'è già stato nel primo semestre, mentre nel secondo ci sarà, guarda un po' che culo, il corso di storia.
Lingue potrebbe essere quindi la soluzione, ma anche in quel caso dovrei affrontare Economia con cui sicuramente avrei problemi anche se me la si spiegasse con dei disegni.

La mia testa malata mi suggerisce di dire di sì a tutte e due.
A quanto pare è possibile (stando a quanto mi dissero alla Descartes). Ovviamente non frequenterei tutte e due tutto il semestre (visto che non ho retto un mese frequentandone solo una) ma almeno potrei toccare con mano entrambe e scegliere meglio.

Vedremo, a breve.
Le cose si muovono, e anche se ciò che sta per arrivare mi fa cagare addosso dalla paura, almeno succede qualcosa.

Non so come concludere, se non che è tardissimo e domani devo sembrare presentabile e affidabile, quindi..

Ciao.

sabato 21 gennaio 2012

Com'è quella parola..

Sempre, mi capita sempre. 
C'è quella parola che esprime esattamente e meglio di ogni altra un concetto, che però ti sfugge.

E' una sensazione orribile. Cerchi di ripeterla nella mente, riesci quasi a sentire il suono delle prime lettere che la compongono, ma poi scompare, si perde nel vago.

Sai di saperla ma per qualche assurdo motivo non puoi raggiungerla.

E' una sensazione orribile.